La collina del Cimitero degli Inglesi a Firenze. Tumuli etruschi a oriente del centro storico?


Nel corso degli anni ho ripensato spesso a certi luoghi frequentati da giovanissimo, filtrati da quel fascino magico che può scaturire solo dall’infanzia e dall’adolescenza. Nel dettaglio, ricordo ora una situazione in cui mi trovai durante dei ritiri per l'educazione cattolica. Eravamo a Firenze nella metà degli anni ’80, e credo si trattasse della preparazione della Cresima.

In quei giorni ragazzi provenienti da diverse parrocchie venivano concentrati in ambienti di gestione ecclesiastica, tra cui alcuni adiacenti ai giardini lungo viale Gramsci. Non saprei localizzare l’edificio con precisione, ma credo che lo spazio esterno fosse limitrofo ai giardini della Gheradesca, cioè dell’attuale Four Season Hotel, se non coincidente con questi poiché al tempo l’albergo non esisteva.
Durante le pause tra le preghiere e le lezioni ricordo che andavamo a giro in questo giardino chiuso, ricco di alberi, e che erano presenti una o più montagnole con vialetti di gusto romantico, vasi/orci e manufatti. Mi piaceva percorrerle e fingere di nascondermi o perdermi, soprattutto nei pressi di una collinetta dalla presenza enigmatica, contornata da siepi e con una sorta di accesso interrotto.
Quale poteva essere stata la sua funzione in passato? Al tempo mi capitava già di pensare ai nostri antichi, e senz'altro lo feci anche in quel caso.

A distanza di molti anni ho scoperto che quel luogo - o almeno credo fosse proprio quello - è stato oggetto, nel 2007, di un’indagine archeologica attinente all’ipotesi dell’esistenza di una necropoli etrusca  (1).
Questa ipotesi, fantasia o forse qualcosa di più, coinvolge una collinetta presente alla Gherardesca, una nel vicino Giardino Chianesi e, principalmente, la collina del “Cimitero degli inglesi” in Piazza Donatello. Qui è sepolto, tra gli altri, il famoso etruscologo G. Camporeale. E proprio qui i suoi colleghi/successori hanno avuto l’arguzia d’intuire la presenza di un’antica sepoltura a tumulo.

Tutto questo riapre ancora una volta la questione di una Firenze etrusca, satellite dell’importante città di Fiesole, la cui strada di collegamento con il presunto porto sull’Arno passava appunto dalla zona di Piazza Donatello e da luoghi come Rovezzano. Già nel Rinascimento alcuni studiosi, soprattutto Macchiavelli, sostennero l’esistenza di una cittadella etrusca su quell'itinerario, dove erano emerse alcune muraglie (2). L’idea fu ripresa con forza anche da Davidsohn, nell’incipit della sua preziosa Storia di Firenze.

Come nel caso di altri luoghi etruschi, a Firenze abbiamo le tombe, o almeno tracce di esse, ma non abbiamo idea precisa di dove si trovasse l’insediamento, generalmente costituito da capanne e abitazioni prevalentemente in legno. Molte sepolture di epoca arcaica, addirittura villanoviane, furono trovate nel centro di Firenze durante il XIX secolo ed anche in tempi recenti. Sembra infatti che la romana Florentia sia sorta, in buona parte, su un terreno precedentemente adibito a necropoli. Ma di sepolture ne sono emerse un po’ ovunque, persino in viale Belfiore, in via de’ Pilastri, in Borgo Pinti e quindi, appunto, c’è l’ipotesi dell’esistenza di antichissimi tumuli nella zona di Piazza Donatello, riconducibili addirittura a una fase precedente, orientalizzante (3).


È probabile che più piccoli insediamenti, ora scomparsi ma rilevabili indirettamente dall’insistenza delle sepolture, siano esistiti in epoche diverse rimanendo reciprocamente ignoti. Ma, al contempo, trovo ragionevole pensare che negli stessi periodi siano coesistiti piccoli nuclei abitativi, poiché i Rasna impostarono generalmente il controllo del territorio su fattorie relativamente distanti tra loro, lungo le arterie della viabilità.
È indubbio però sia esistito un porto etrusco-fiesolano, forse nei pressi dell’attuale piazza Mentana; e se vi fu un fenomeno di sinecismo precedente alla fondazione di Florentia, è lecito pensare che avrebbe dovuto concentrarsi in quel luogo (4). Resta quindi valida, a mio avviso, l’idea di un villaggio etrusco non lontano da Florentia e prossimo al fiume, esistito per un lasso di tempo abbastanza breve, devastato dalle alluvioni non meno che dalle guerre (come quella Sociale che coinvolse Fiesole nel I sec. a. C.)

Tuttavia è appunto possibile che tumuli principeschi, della fattezza di quello che avrebbe potuto trovarsi nell’attuale Piazza Donatello, riguardino un’epoca addirittura precedente, coesistendo con quelli di Quinto/Sesto Fiorentino, che sono datati al VII secolo.

Venendo al Cimitero degli Inglesi e alle ricerche lì condotte, sembra che siano stati raccolti indizi importanti nonostante l'impossibilità di compiere azioni di scavo. Da un punto di vista materiale non è stato trovato molto, se non frammenti di ceramica di età imperiale in un terreno probabilmente di riporto; inoltre è stata notata una pietra inscritta nel muro perimetrale del cimitero, che sembra «sia appartenuta a una struttura più antica: per dimensioni e forma, ad esempio, potrebbe stare nel nel dromos di un tumulo etrusco.» (5)

Durante l’indagine del 2007 sono state fatte anche delle prospezioni geofisiche, non solo sulla collinetta del cimitero ma pure sugli altri monticelli, d’origine imprecisabile, nel giardino Chianini e in quello della Gherardesca, caro ai miei ricordi d’infanzia. Per quanto riguarda questi ultimi, dalle indagini risulta che si tratta solo di semplici cumuli di terra ... in barba alle mie fantasie adolescenziali.
Invece, sotto il Cimitero degli Inglesi, sembra che si trovi qualcosa a una certa profondità: «un alto resistivo di notevoli dimensioni nella parte più alta del rilievo». Si tratta forse della camera di un’antico tumulo?
Sappiamo che la collinetta, posta nell'immediato esterno della città medievale e poi a ridosso delle mura trecentesche, ha avuto vari utilizzi. Dalla carta di Giacomo Papini (1730) ed altri documenti risulta l’esistenza di una ghiacciaia (6). Questa avrebbe potuto "intercettare" una costruzione più antica.

Chissà se un giorno verranno compiuti scavi per comprendere più a fondo le origini di questo monticello, di cui esistono testimonianze varie e remote. O forse non si creeranno mai le condizioni per un'indagine del genere, viste anche la scarsità di appigli scientifici, e la collina del Cimitero resterà uno di quei luoghi capaci di “auto-difendersi” dalla ricerca.
Tuttavia, la fantasia delle sepolture dei “principi etruschi” di Piazza Donatello ha colto varie menti, attraverso gli ultimi decenni, con sviluppi personali che riguardano pure il sottoscritto, nella sua modesta consistenza di ricercatore visionario.
Modestia, o quel che è, che mi permette comunque di restare scettico. Poiché da dilettante dell’argomento, preferirei vedere uno studio topografico serio e stratificato della situazione dei dintorni di Florentia in epoche etrusche. La quale non mi pare al momento a disposizione, se non dispersa in schede d’archivio o d’atlante che seguono evidenze episodiche.

Riguardo ai prìncipi, forse questa storia può essere un esempio di come, quando si tratta di celebrare i propri maestri, dunque legittimare una certa linea o tradizione, allora anche professionisti ed accademici non sono così diversi da certi "indagatori del mistero": fantasticano su ben poco, talvolta solo su qualche pietra, insistono con il georadar, si appellano all’intuito.
Così in questo, caso l’unico principe, salvo sviluppi ulteriori o a me ignoti, resta Camporeale, e non è da poco.


LP
Fiorendipità

ogni primo Marte-dì del mese





Note

1) Luigi Donati, Cimitero degli inglesi, un tumulo etrusco a Firenze? in Archeologia viva, n. 226, luglio/agosto 2024, p. 40.
2) Sembra che quelle muraglie possano corrispondere a fortificazioni relative a eventi più recenti, come un assedio che Firenze, presa dai Goti, subì dai Romani d’oriente nel 539 d. C. Vedi E. Pecchioni, G. Spini, Totila e Belisario, Press & Archeos, Firenze 2013, p. 30, cfr. R. Davidsohn, Storia di Firenze, v. I, p. 13 e seg.
3) L. Donati, cit., p. 50.
4) Su questa ipotesi si veda in particolare E. Pecchioni e G. Spini, Firenze Etrusca, Press & Archeos, Firenze 2010.
5) L. Donati, cit., p. 50.
6) Ibid., p. 44.

 

Foto di Sailko, CC BY 2.5. Tratta da wikipedia

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