Da Marte a San Zanobi. Fantasie su una colonna

L'Odeon dell'antica Firenze e la nuova libreria fiorentina

Fiorendipità,
dicembre 2023

Negli ultimi mesi un nostro vecchio articolo dedicato a una curiosità archeologica molto specifica ha avuto un notevole incremento di visite su web, raggiungendo alcune migliaia di clic. Il titolo dell’articolo è “Un odeon nella Firenze romana”, in riferimento alla possibilità che nell'antica Florentia sia esitito un piccolo odéon, oltre al grande teatro sito dove troviamo oggi Palazzo Vecchio.

Dopo l'iniziale stupore, le cause del “picco” sono risultate evidenti. A Firenze ha recentemente ha aperto la libreria-cinema-café Odeon, con grande risonanza mediatica e conseguenti indicizzazioni su web. Stiamo parlando di entità molto diverse eppure la keyword è la stessa: nel caso di particolari ricerche, riferite all’attuale Odeon, google presenta anche il link del nostro testo.
Questa coincidenza mi ha spinto a qualche riflessione, a proposito di “fiorendipità” e non solo.

Giorni fa ho visitato la nuova libreria Giunti Odeon. Devo dire che il nuovo Odeon è stupefacente per lo stile e per la ricchezza dell’offerta. Tutto è curato nei minimi dettagli, l’impressione è di trovarsi in un luogo destinato a un riverbero internazionale.
L’idea di disporre gli “scaffali” nella platea di un teatro, quindi tra il palco e la galleria sovrastante, ha un ché d’affascinante.
Pare quasi che i libri, più che i protagonisti siano ora gli spettatori, poiché occupano il posto tradizionalmente riservato ai secondi. Appunto, la libreria è anche cinema, teatro, café, ecc. e abbiamo visto come, in altri casi di librerie "ibride", la presenza dei libri sia risultata, alla lunga, una questione di design, un “richiamo” da tener vivo per potersi occupare d’altro.

Non credo sia questo il caso, vista la consapevolezza con cui è stato curato il progetto, persino il design degli scaffali; e vista la capacità ricettiva del centro storico di Firenze dove i libri vendono bene e la cultura è essenziale all’immagine, turistica e non.

Ma a proposito di città, città-antica e delle sue funzionalità, cosa sarebbe precisamente un Odeon?
«La parola odeon, odéon o odeion deriva dal greco Ωδείον, legata a sua volta al verbo ϑεάομαι («guardo, sono spettatore»). Fu il nome di molti edifici della Grecia e dell’Impero romano dedicati agli esercizi di canto, alle rappresentazioni musicali, ai concorsi di poesia e di musica», e a quelli che oggi potremmo chiamare spettacoli “alternativi”, "d'essai" o di “serie B” (…)
«Si distinguono due categorie di odeion: la prima, di cui fa parte quello di Atene, comprende edifici di pianta quadrata con tetto a cupola e palco centrale (...). Altri odeon ebbero invece una pianta analoga a quella dei teatri, da cui differiscono per l’esistenza d’un tetto (ma non necessariamente)». Le città romane ebbero generalmente un odeon: Roma, Taormina, Arezzo, Torino, solo per citarne alcune.

Sebbene sia stato scritto molto sulla Firenze romana, non mi pare sia mai stata indagata la possibilità dell’esistenza di un antico odeon. Tantomeno il nostro articolo ha suscitato qualche riscontro.
A Firenze, Odeon è il nome di un cinema da molto tempo, chiuso o aperto, teatro o libreria che sia. Di Odeon, comunque, si parla: quello attuale, con la sua libreria, corrisponde ai canoni architettonici suddetti. Del resto, chi è atterrato sulla pagina del nostro vecchio testo, forse cercava gli orari d’apertura di un locale.

Florentia ebbe un grande fiorire artistico e architettonico, soprattutto durante l’impero di Adriano. All’inizio del II secolo «Adriano visitò o fece visitare da suoi tecnici diverse città dell’impero e forse anche Florentia. L’Imperatore, accompagnato da architetti, costruttori e agrimensori impegnati nel rilevare i bisogni delle varie località, dava poi inizio a specifici lavori. In quel tempo Florentia ebbe una grandiosa ristrutturazione urbanistica e venne abbellita da complessi monumentali nuovi o ristrutturati: l’anfiteatro, il foro, il tempio di Iside, un grande impianto termale. Fu inoltre costruito il primo ponte in muratura sull’Arno». Al tempo è molto probabile che sia stato costruito anche un odeon.


Così, in quel vecchio articolo, abbiamo intuito il "fantasma dell'odeon", là dove esistono alcune strade che compiono un semicerchio di dimensioni consone all’ipotesi, in un luogo della città posto ad ovest del foro.
Le vie curve, i disegni delle strade viste dall’alto, incuriosiscono sempre, anche troppo, gli indagatori di curiosità…chissà che non si tratti di semplice fantasia, ma qualche precedente esiste. Vedi le “vie curve” corrispondenti all’antico anfiteatro fiorentino. O la curva dell’Ippodromo presso la Croce al Trebbio. In effetti non abbiamo molte altre vie curve nel centro antico, impostato sul quadrato romano o sulla centuriazione limitrofa.

«Così sulla curvatura della via Teatina verso via dei Boni, in direzione di piazza Santa Maria Maggiore, poteva trovarsi la cavea dell’odeon fiorentino. Di contro, l’edificio si poteva trovare sulla curvatura (per quanto meno accentuata) di via degli Agli, con le gradinate verso l’esterno della città come quelle del teatro sotto Palazzo Vecchio. In questo caso si potrebbe spiegare la smussatura dell’angolo del muro a Nord-ovest, dalla parte della futura via Rondinelli, dove avrebbe potuto estendersi la scena rettangolare della struttura; la smussatura avrebbe favorito al contempo lo scorrimento agevole dell’acqua in difesa delle mura della città romana».


Chissà che qualche archeologo professionista non dica la sua, dopo esser stato colto da serendipità...mentre cercava gli orari o l'indirizzo di un odeon contemporaneo.
Nel frattempo potete rileggervi l’articolo del 2017 con ulteriori considerazioni. Nella peggiore dei casi resterà la domanda, direi lecita: dov’era l’Odeon della Firenze romana?

Detto tutto questo - che poi sono le riflessioni di un fiorentino qualsiasi - mi chiedo cosa possa significare, per il mio lavoro d’editore, l’esistenza della nuova libreria Odeon…se non messaggi di autori che prima o poi cominceranno a chiedere la presenza dei loro libri nel nuovo tempio. E si sa, per un piccolo editore non è facile arrivare ovunque.
Ma oggi come oggi dipende molto dai librai, dai direttori, dagli addetti ai lavori: che siano capaci di guardare anche alla selva dei piccoli editori e degli autori indipendenti, insomma la serie B o C dell’editoria… dove potrebbero trovare cose interessanti, talvolta acri e tutte da ripulire, ma meno gonfie d’estrogeni e di marketing, rispetto a certe altre della “serie A”, dei suoi “odeon” e “salotti bene”.

Il fantasma dell’antico, piccolo Odeon risponde forse a un’idea di partecipazione attiva e indipendente: il concetto ideale, e niente più, di un luogo d’offerta di idee, lontano dai teatri centrali e dalle grandi arene. In cerca di una sintonia autentica e personale tra l’autore e la propria ricerca.


Lorenzo Pecchioni
Fiorendipità. Ogni primo Marte-dì del mese



Lo scrittore Valerio Dalla Ragione legge le nostre "Antiche Curiosità Fiorentine" alla libreria Odeon




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