Tra le sue tante accezioni, la zona di Santa Croce è considerata come il “quartiere templare” di Firenze per i continui rimandi al “Tempio” che compare distrattamente nelle fonti medievali e nella toponomastica (1). Per molti il “Tempio” corrisponde ad un’antica magione templare, sebbene i templari non siano mai nominati chiaramente nei documenti esistenti. Tuttavia numerosi scrittori, almeno dal XVIII secolo, ritengono di poter dedurre che a Santa Croce esistesse la prima sede fiorentina dell’ordine.
Ma dov’era quindi la sede templare di Santa Croce, a cui accennano vagamente decine di pubblicazioni contemporanee? Per quel che mi riguarda è giunto il momento di affrontare l’argomento, ma non senza qualche premessa. E chissà che un giorno non ne venga fuori una pubblicazione ulteriore.
Molti anni fa mi sono occupato di templari. L’ho fatto soprattutto come documentarista, non si trattava di ricerche storiografiche da me condotte anche se conoscevo bene quelle degli autori che avevo intervistato (Ludovica Sebregondi, Mario Pagni, Fabrizio Trallori e altri). Negli anni seguenti, quei documentari hanno ispirato libri di cui sono stato editore. Per quanto ultimamente preferisca evitare di parlare di templari (per i motivi che molti possono immaginare), sono consapevole d’essere un discreto conoscitore dell’argomento, almeno per quanto riguarda Firenze. Inoltre, il periodo in cui ho creato i miei documentari “templaristici” fu a suo modo genuino, caratterizzato da un ottimo feeling con la città. Fortuna che poi la fiorendipità suggerisce sempre altre prospettive e soluzioni, svelando talvolta qualche fantasma.
In questo caso il fantasma sta proprio nella presenza del Tempio di Santa Croce, rimasto impresso nella pellicola toponomastica senza una spiegazione definitiva. Eppure, nella sostanza, questo articolo non parla di templari, anche se voglio ripartire da questi.
Corso al Tempio
Esiste un documento misteriosamente sfuggito ai ricercatori da me intervistati vent’anni fa nei suddetti documentari. Una notizia inoltrata da Robert Davidsohn che nel contesto di tutt’altro argomento, in una nota a piè di pagina, ci lascia un indizio a mio avviso importante da più punti di vista.
Il documento testimonia che - - -
Capita raramente, ma capita.
Ho deciso di tagliare questo articolo, per ragioni
varie ma soprattutto in vista di una pubblicazione più ampia
dedicata all'argomento. Mi scuso con i miei pochi ma
preziosissimi lettori, che capiranno. Ulteriori news su
questo blog o sul sito di Press & Archeos!
LP
Fiorendipità
ogni primo Marte-dì del mese