Da Marte a San Zanobi. Fantasie su una colonna

La necropoli di Belfiore/Cittadella e la malìa dei lavori in corso

La necropoli di Belfiore/Cittadella

Ormai da molti anni vivo e lavoro in via Cittadella a Firenze, una strada tipicamente fiorentina, stretta e relativamente tranquilla, ma circondata dal delirio dei viali di circonvallazione che in questa zona si sdoppiano in viale Belfiore e viale F.lli Rosselli. La mia famiglia, da parte di madre, ha vissuto generalmente in questa zona dall’inizio dello scorso secolo. Le vie Cittadella, Guido Monaco, Peri e Ghiacciaie (dove parcheggio l’auto di solito) creano una specie di rione a sé stante, chiuso tra le due grandi arterie che tutti i fiorentini percorrono.

Alcune zone della città abbiano sofferto più di altre per i sovvertimenti urbanistici. Il rione di via Cittadella (che appunto conduceva alla Fortezza), delle Ghiacciaie e di Belfiore, prossimo al centro storico ma a esso periferico, è stato stravolto dalla costruzione della ferrovia, degli acquedotti, dei viali, della tranvia e da vari recenti cantieri. Nel corso del tempo, questi interventi hanno più volte richiesto l’attenzione degli archeologi, rivelando frequentazioni sin dall’antichità. Proprio all’imbocco di via Cittadella, all’altezza di viale Belfiore, sappiamo dell’esistenza di una vasta necropoli tardo-antica.

Questo risultò già nella metà del XIX secolo con i ritrovamenti relativi ad un’area funeraria d’età romana utilizzata nel I-III secolo, e di un’infrastruttura viaria, probabilmente l’imbocco del principale itinerario nella direzione di Pistoia. I sepolcri erano posti in serie, sul lato destro della strada romana (1), secondo uno schema tipico dell’epoca che vedeva i dintorni viari degli insediamenti cosparsi di sepolture, talvolta monumentali (penso alla piramide che si trovava in Piazza S. Felicita). Altre sepolture sono state rinvenute poche decadi prima in coincidenza di Piazzale Montelungo (sull’altro lato della ferrovia), ma anche in epoca assai più recente, persino all’altro capo di viale Belfiore, nel 2021 (2).

Per chi come me, un po’ per decadentismo, un po’ per tendenza familiare (3), non può  non guardare al passato mentre passeggia per la città - trovando spesso metafore e suggerimenti utili alla comprensione del presente -, viene spontaneo qualche pensiero, diciamo malizioso, sulle problematiche urbane di queste antiche zone “sepolcrali”, direi “septe” (chiuse, distaccate). Sarà che gli antenati non “gradiscono” troppi sovvertimenti e che certi luoghi si portano dietro qualche malìa?
Ma sì, sto chiaramente ironizzando. È un modo bizzarro e radicalmente personale per aprire a problematiche generali, relative alla vita quotidiana nel quartiere suddetto.




Il presente: l’incubo dei lavori in corso

Difatti negli ultimi tempi, a turbare i morti e soprattutto i viventi, ci si sono messi ulteriori lavori in corso, proprio alla fine di via delle Ghiacciaie e via Cittadella, che hanno praticamente rinchiuso i residenti (già provati da traffico, tranvie, e quant’altro) in una viabilità paradossale.
Mi riferisco a quello che sta succedendo proprio all’angolo tra via delle Ghiacciaie e via Peri, e da lì verso Belfiore, con la chiusura improvvisa (a fine agosto) di una strada che era l’unico imbocco nei viali di circonvallazione, per chi si trovava in auto o moto da “questa parte” del viale. Ciò ha reso gli isolati tra Belfiore e Rosselli ancor più distaccati dal resto, complicati al transito e impossibili al parcheggio.

Guardando la terra smossa sotto l’ex asfaltatura per i lavori in corso che pare possano durare anche due anni, mi chiedo come sia possibile che in una città moderna e attiva in ogni senso, interventi del genere possano svolgersi con tempistiche così lunghe e imprevedibili. Ma soprattutto, senza tenere conto delle esigenze minime dei residenti, che perdono gran parte del loro tempo, in auto o moto, a fare giri assurdi per uscirne.
E tutto questo dopo l’imposizione, altrettanto assurda, di quella selva di semafori intorno alla fermata Belfiore della tranvia, pericolosissima soprattutto per chi ha figli.

Ci sarà senz’altro ragioni a tutto questo, ce ne sono sempre. Ma il punto è che basterebbe aprire su via Guido Monaco, in corrispondenza del semaforo all’angolo di via Cittadella, invertendo il senso di marcia per poco più di cento metri. Parlo di un tratto di strada scarsamente (davvero, scarsamente) frequentato dalle auto, perché chi viene da Belfiore può girare all’incrocio successivo.
Oppure nell'ultimo tratto di via Cittadella, per ricollegarsi a Belfiore all'altezza del sottopassaggio.

In effetti, l'oggetto di riflessione potrebbe essere anche l'impossibilità d'agire, da parte dei rappresentanti delle istituzioni. Vengo a sapere che le numerose istanze poste dai residenti sono state inoltrate senza successo, senza che sia stata trovata una soluzione definitiva (4).


La spirale

I cittadini in auto sono così costretti a fare il “giro della Fortezza” ogni volta che, da casa loro o trovandosi lì per ragioni di lavoro, devono muoversi verso il Nord della città o verso il Ponte alla Vittoria.
Oltretutto riversandosi - quando non sarebbe necessario - in un “giro” dove esiste già una grande congestione di traffico (perenne sotto le Feste). Ebbene sì, parliamo di centinaia se non migliaia di altre auto che concorrono all’intasamento di via Strozzi ogni giorno, e tutto questo perché non viene aperto un tratto di strada deserto.

Ma il “giro” che deve fare chi si trova nella zona “septa” è snervante anche a causa di due o tre semafori, di dubbia coerenza, che si trovano tra via Rosselli, Peri e Cittadella. Questi hanno tempi d’attesa fuori luogo, dettati dalle imperscrutabili logiche della tranvia. Talvolta tutto è rosso senza una ragione, non meravigliamoci se c’è chi procede o attraversa anche senza verde.

Il semaforo all’angolo tra via Guido Monaco e Cittadella crea una condizione particolarmente spiacevole perché ci si trova fermi, spesso senza ragioni chiare, osservando il tratto di strada suddetto (quello che proponiamo d’invertire di marcia) e vedendo laggiù il luogo, a poche decine di metri, in cui ci troveremo dopo venti minuti: quando avremo fatto il giro completo della Fortezza passando da via Cittadella-Rosselli-Strozzi.

Sì perché - e torno alle mie “malie” e ai miei “geoglifi” - per uscire dalla zona “chiusa” si compie una sorta di sinistro itinerario a spirale. Da via Ghiacciaie a Peri, a Cittadella, quindi a Rosselli e, rivedendo dove eravamo (Ghiacciaie) si va dritto per Strozzi, si gira ancora ritrovandosi infine in Belfiore, cioè di nuovo lì…sì, è proprio una specie di spirale, un sinistro pastorale che costeggia, ironicamente…un’antica necropoli.

Lo ripeto: ci sarà una ragione a tutto. E ci si abitua a tutto. E chissà, aggiungo, che compiere questo disegno a spirale non sia in qualche modo un fatto iniziatico, o rigenerante, o evocativo. Ho pensato anche questo guidando a tempo perso...
Nel frattempo, tra un pensiero e l’altro è scappato fuori quest'articolo, scritto nell’auto parcheggiata, proprio dopo aver compiuto l’ennesimo “pastorale” nel traffico fiorentino.

In attesa che qualcuno ci liberi da questi vincoli, intervenga in qualche modo.
O prima che gli antichi defunti, etruschi e longobardi, intervengano a modo loro!

LP
Fiorendipità
ogni primo Marte-dì del mese

 

NDR: Buona parte dei problemi di viabilità di cui si parla in questo articolo sono stati risolti nel corso del febbraio 2024, con un cambio di direzione di senso nell'ultima parte di via Cittadella.

 


1) http://archeologia.comune.fi.it/Interventi_view.php?editid1=30  e  http://archeologia.comune.fi.it/Interventi_view.php?editid1=29
2) https://www.insegnadelgiglio.it/wp-content/uploads/2023/05/Notizie-Firenze-e-provincia.pdf
3) Sono cresciuto con un padre che mi raccontava continuamente del passato archeologico mentre andavamo a giro per Firenze.
4) https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/alessandra-innocenti-vice-capogruppo-pd-la-modifica-alla-viabilita-cittadella  e  https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/alessandra-innocenti-vice-capogruppo-pd-la-modifica-alla-viabilita-cittadella

foto tratte da
https://www.quinewsfirenze.it/la-necropoli-romana-tra-i-binari-della-tramvia.htm
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/02/08/foto/firenze_dagli_scavi_della_tramvia_spunta_una_enorme_necropoli_romana-188363787/1/

vedi anche
https://www.obiettivotre.com/in-primo-piano/scavi-archeologici-per-i-lavori-della-tramvia-firenze/

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